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La dieta ipotossica del dott. Jean Seignalet

La dieta ipotossica, chiamata anche dieta ancestrale, è il frutto del lavoro di circa quarant’anni di Jean Seignalet, medico e biologo francese. I suoi studi si sono concentrati principalmente sull’alimentazione moderna come causa di malattie gravi e mortali. Come alcuni suoi predecessori (ad esempio Kousmine e Burger) ha intuito che la dieta ha un peso fondamentale sulla salute e può influire in maniera tanto positiva quanto negativa. Le sue grandi scoperte derivano dal suo sapere enciclopedico riguardante il corpo umano, la genetica e l’immunologia, sapere che va inequivocabilmente perso con le varie specializzazioni mediche. La principale convinzione alla base dei suoi studi è che il cibo non debba essere misurato quantitativamente in calorie e grammi ma bensì valutato da un punto di vista qualitativo.

Alimentazione biologica

Alimentazione e malattie

Il punto fermo da cui partire è che l’uomo non mangia più come un tempo e per tale ragione malattie una volta considerate rare oggi sono all’ordine del giorno. Basti pensare che la percentuale di tumori nel 1930 si aggirava intorno all’11% mentre è salita vertiginosamente al 30% negli anni 2000. L’alimentazione è strettamente collegata alle malattie e spesso ne è la causa. Seignalet, nel corso delle sue ricerche, ha dimostrato scientificamente che modificando la dieta si possono ottenere risultati positivi per 91 malattie, tra cui sclerodermia e morbo di Parkinson.

Cibo ancestrale e cibo moderno

Cosa è cambiato nel modo di mangiare? Per capire le cause dei cambiamenti bisogna partire dal principio, dall’uomo primitivo che tramite la caccia e la raccolta provvedeva alla sua sussistenza. I principali cibi erano di derivazione animale, le proteine mangiate erano tre volte superiori a quelle che normalmente mangiamo oggi, il calcio e lo zinco erano molto abbondanti e le diete primitive erano povere di sodio. La vitamina C era consumata in dose quattro volte superiore rispetto a quella odierna.

Con il tempo l’uomo è diventato sedentario, ha abbandonato la vita nomade a favore dell’allevamento e dell’agricoltura. Questo notevole cambiamento ha portato alla prima importante trasformazione delle abitudini alimentari; grazie alle nuove tecniche venivano prodotti cereali, latticini, derivati del latte e oli. In aggiunta si incontravano i primi problemi di inquinamento alimentare, realtà che si è sviluppata ed è arrivata fino ad oggi. La produzione, partita esclusivamente come coltivazione, è arrivata ad essere industriale e ricca di nuove macromolecole alle quali il corpo umano non è adatto. Il cibo in partenza naturale e sano è diventato dannoso per l’organismo, ha subito troppi cambiamenti, più di quanti il corpo umano possa sopportare e tollerare.

Un esempio: il latte

Per molto tempo l’unico latte assunto dall’uomo è stato quello materno,  circoscritto al periodo della prima infanzia. Il latte materno e quello di mucca, comunemente usato nell’alimentazione moderna, presentano molte differenze. Non è un caso che molti adulti abbiamo una scarsa tolleranza se non, nei casi più estremi, una totale intolleranza al lattosio. Quello che forse non si sa è che la mucca da latte è un’invenzione recente, risale al 1800 e il suo latte causa molti effetti nocivi alla salute. La sua eliminazione dalla dieta comporta la regressione di numerosi sintomi di malattie come nel caso dell’artrite reumatoide e del morbo di Crohn. La semplice realtà è che l’uomo non è adatto a bere latte di mucca; l’unico latte che non causa problemi alla salute ma solo vantaggi è quello materno.

La dieta ipotossica

Una volta capite le differenze fra alimentazione moderna e alimentazione ancestrale si può passare alla dieta ideata da Seignalet. È consigliata per chi soffre di infiammazioni croniche e il suo scopo è quello di eliminare la sofferenza cronica al fine di vivere una vita più normale possibile. Vediamo passo per passo i consigli nutrizionali:

  • Eliminare latte e latticini: le fonti di calcio necessarie si possono trovare in legumi, verdura e frutta
  • Non consumare cereali perché hanno subito troppe mutazioni, gli unici da poter utilizzare sono riso, grano saraceno e sesamo
  • Non consumare salumi cotti
  • Non consumare cibi cotti a temperature elevate perché l’alta temperatura causa la rottura delle molecole che si ricombinano in modi che in natura non esistono
  • Preferire lo zucchero integrale di canna
  • Mangiare tutte le verdure crude o cotte al vapore
  • Ridurre il sale
  • Preferire prodotti biologici
  • Evitare prodotti trattati dalle industrie

Quello che viene consigliato è un ritorno all’alimentazione ancestrale, consumando cibi poco modificati dai processi industriali e preferendo quelli biologici e naturali. In questo modo è possibile prevenire numerose malattie causate dai processi di mutazione dei cibi.

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