Quando nel 1817 fu scoperto, gli venne dato il nome di selenio dal greco selene (“luna”): se si raffredda velocemente, infatti, forma una massa argentea splendente che ricorda il colore della luna. Tra i non metalli più comuni, il selenio è un minerale presente nel nostro organismo in quantità minime, ma indispensabile per regolarizzare alcuni importanti processi corporei. Il giusto apporto di selenio, normalmente assunto tramite alimenti naturalmente ricchi, ha infatti numerosi benefici sull’organismo, oltre a contribuire alla prevenzione e al trattamento di alcune importanti patologie.
Il selenio: un antiossidante naturale
Il selenio è, innanzitutto, un potente antiossidante: come tale combatte i radicali liberi e riduce i segni dell’invecchiamento. È particolarmente utile, per esempio, nel mantenere l’elasticità dei tessuti e altri segni degenerativi, sia a livello estetico che non.
Selenio e tiroide
Ancora più importante, il selenio ha un ruolo fondamentale per la funzionalità tiroidea. Più nello specifico, il selenio trasforma tiroxina (un ormone tiroide, appunto) in triiodotironina. La sua azione è in questo senso fondamentale non solo per il metabolismo ma anche nella regolazione del sistema nervoso centrale, con effetti non indifferente anche su umore e psiche.
Perdita della memoria? Tutta colpa (forse!) della mancanza di selenio
Alcuni studi avrebbero confermato, poi, una corrispondenza tra la carenza di selenio e una generale perdita della memoria. Non a caso i segni più chiari di declino mnemonico si manifestano durante la vecchiaia, quando le quantità di selenio nel corpo tendono a diminuire drasticamente: l’effetto sarebbe legato a una più generica funzione antiossidante svolta dal selenio sulle cellule celebrali.
L’effetto del selenio sul sangue…
C’è chi indica nel selenio anche un potente alleato contro alcune patologie cardiache e contro ictus, embolia, insufficienza renale. Si tratta di patologie che hanno tutte in comune una causa: la presenza di coaguli sanguigni. Il selenio aiuta, in questo senso, a fluidificare il sangue, riducendo la viscosità delle piastrine.
…e sul sistema immunitario
Il selenio sembra agire, inoltre, sul sistema immunitario, aiutando l’organismo a combattere le infezioni. Secondo alcuni studi, addirittura, il selenio potrebbe rallentare la progressione del virus dell’HIV. Si tratta, però, di ipotesi ancora da confermare.
Il selenio per la prevenzione del cancro?
Come da confermare sono quegli studi, numerosi, che reputano il selenio in grado di prevenire alcune forme oncologiche come il tumore alla vescica, alla prostata e ai polmoni. Si tratta, nella maggior parte di casi, di studi che collegano una minore incidenza tumorale a una dieta ricca di selenio o, persino, al vivere su terreni ricchi di selenio.
La dose giornaliera consigliata di selenio
Qual è, allora, la dose di selenio che andrebbe assunta giornalmente? Le raccomandazioni variano di soggetto in soggetto. Normalmente, però, in una persona adulta si aggirano intorno a 50-55 microgrammi al giorno. In una donna gravida o in fase di allattamento si può arrivare fino a, rispettivamente, 60 e 70 microgrammi. In generale, però, non andrebbe superata la soglia massima di 400 microgrammi al dì: oltre si rischiano di accusare i sintomi di selenosi (diarrea, sapore metallico in bocca, perdita di capelli, unghia fragili e lesioni cutanee).
Quali sono i sintomi di carenza di selenio?
Riconoscere i segni di una carenza di selenio, invece, è piuttosto semplice. Il soggetto può accusare mal di testa, nausea, vertigini o può lamentare un peggioramento generico della vista e, nei casi più gravi, anche asma e artrite o infertilità negli uomini. Alcuni cattive abitudini mettono il soggetto a rischio carenza di selenio: il fumo e l’alcol sono due di queste. Anche condizioni patologiche come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn sono responsabili della carenza di selenio.
Quali alimenti sono fonti naturali di selenio?
Per ovviare al problema? Nei casi più semplici basta assumere cibi naturalmente ricchi di selenio come il riso, il kamut, il mais e l’orzo, la frutta secca in generale (e, in particolare, anacardi e noci brasiliane) e quasi tutti i semi come quelli di senape. Anche le uova contengono una buona concentrazione di selenio. Nei casi più complessi sono in commercio anche numerosi integratori a base di selenio.