Octopus vulgaris, nome scientifico della piovra o polpo è un mollusco cefalopode il cui habitat è costituito dai bassi fondali marini degli Oceani e nel Mare Mediterraneo, è ambita preda dei pescatori professionisti che lo pescano in due periodi da maggio a luglio e da settembre a dicembre: nel primo periodo il polpo viene pescato di taglia più grossa, mentre nel secondo periodo è pescato di dimensioni più piccole. La sua forma lo rende particolare: ha un corpo tondeggiante, la testa tonda nella parte inferiore termina con la bocca a cui è legata una sorta di mantella da cui si propagano otto tentacoli lunghi e robusti su cui sono posizionate ventose a forma di disco utilizzate dalla piovra per afferrare qualsiasi preda o oggetto gli capiti “tra i tentacoli”. E’ privo di pinne e ciò gli consente di nuotare “a reazione” (espelle con forza un getto d’acqua) trasformando il polpo da “pallone gonfiato” a siluro con un corpo e tentacoli longilinei e snelli. Sulla testa sono posizionati due occhioni ben distanziati e nella parte terminale è presente la bocca a forma di becco robusto che gli consente di tagliare la forte corazza dei crostacei. Inoltre possiede una ghiandola, il sifone che gli consente di espellere l’inchiostro denso e di colore nero per inibire nell’acqua la visibilità ai potenziali nemici e fuggire. Mediamente il polpo con i tentacoli distesi raggiunge fino a cinquanta metri di lunghezza e può pesare fino a 30 Kg; indubbiamente quelli che possiamo incontrare nel bacino del Mare Mediterraneo ed arrivano sulle nostre tavole solitamente misurano intorno ai tre-quattro metri, la loro pelle è levigata, liscia e viscida per la presenza di muco. I tentacoli sono grinzosi e ricchi di ventose e per quanto concerne il suo croma è di colore grigio ma sulle parti dei tentacoli che si assottigliano (sulla parte terminale) è possibile vedere il colore viola scuro, carminio e porpora. E’ un mollusco molto solitario a meno che non si trovi nel periodo della riproduzione, è molto intelligente e se sottoposto a test è capace persino di apprendere e stare in gruppo sebbene sia in genere asociale.
La piovra in cucina, benefici e proprietà
In cucina è molto apprezzato, può essere cucinato lesso, cotto in umido, servito perfino crudo, oppure cotto sulla griglia. La carne della piovra è molto tenera se viene spellato oculatamente, è prediletta nelle diete ipocaloriche dato che conta solo 57 Kcal ogni 100 gr di parte edibile, ha un’elevata quantità di proteine, un quantitativo di grassi ridotto e vanta un’azione saziante. E’ ricco di grassi “buoni”, Omega 3, di vitamine come il retinolo, l’acido folico, carotene, Vitamina B e C, possiede anche diversi sali minerali come il calcio, il ferro, il fosforo, il magnesio, lo zinco, il potassio che si perdono nel caso in cui sia bollito. Dobbiamo fare attenzione a non eccedere nel consumo di questo mollusco dato che la sua carne contiene il colesterolo, circa 70 mg ogni 100 gr e un’elevata dose di purine. Deve essere evitato dai soggetti che soffrono di allergie perché può dare luogo ad intolleranze alimentari, anche per i più piccoli non eccedere nel consumo e consultate sempre il vostro pediatra o nutrizionista prima di farlo consumare.
Pulizia e cottura
Prima di cucinarlo e servirlo è bene ricordare che deve essere pulito, si deve procedere con il lavaggio dell’epidermide della piovra sotto l’acqua fresca corrente strofinandolo bene con le mani, poi si deve asciugare e procedere ad incidere con un coltello gli occhioni ed il becco (bocca). Prendete un martelletto e colpite con veemenza il corpo del mollusco per rompere le fibre che induriscono la carne, estraete il budello e le viscere interne, sciacquatelo bene sotto l’acqua fredda e pulite bene i tentacoli, specie le ventose. Mettetelo in una pentola capiente d’acqua e fatelo bollire per circa venti minuti fino a quando avrà mutato il suo grigiore in un rosa acceso, scolatelo, lasciatelo intiepidire e procedete a rimuovere la pelle e a tagliarlo a pezzettini o a pezzi più grandi a seconda di come si vuole cucinarlo. Una ricetta molto gustosa ed appetitosa da provare è il risotto alla bieta, pinoli e piovra.
Risotto alla bieta, pinoli e piovra: ingredienti e preparazione
Ingredienti: 500 gr di risotto tipo Venere, 3 piovre di dimensioni medie, 300 gr di bieta o bietola, aglio, pomodoro tipo perino rosso maturo, dado brodo vegetale, peperoncino rosso, olio extra vergine d’oliva, pinoli, sale, prezzemolo.
Preparazione: sbucciate i pomodori perini rossi maturi e tagliateli fini, metteteli in una pentola con un aglio tritato ed olio extravergine d’oliva, aggiungete un po’ di acqua e lasciate cuocere a fuoco vivo, aggiungete il peperoncino rosso, il prezzemolo tritato, i pinoli, la bieta ed il dado da brodo vegetale, fate bollire bene e non lasciate che si asciughi troppo il condimento, per questo è bene preparare da parte un pentolino con dell’acqua bollente in cui dovete sciogliere, per evenienza, un dado da brodo vegetale. Procedete a mescolare questa sorta di brodo ed aggiungete i pezzi di piovra che avrete già bollito e pulito come illustrato precedentemente, mescolate ed amalgamate bene. Nel frattempo mettete una pentola di acqua salata a bollire e buttate il risotto tipo Venere e fate cuocere per circa 13-14 minuti, scolatelo ed unitelo al condimento, accendete il fuoco e mescolate bene, se il risotto tende ad assorbire il liquido, aggiungete mezzo bicchiere di acqua bollente con il dado vegetale sciolto e mescolate, aggiungete un pizzico di sale, prezzemolo tritato ed un filo di olio d’oliva. Versate il risotto in piatti e servitelo ancora fumante.