E’ vero, il colore richiama un orientamento politico italiano ma rasserenate i vostri mariti, questa dieta è completamente apartitica, ed è tra le più economiche che siano state pensate sino ad ora. Si tratta della “dieta verde”, rigorosamente composta di frutti e verdure ricchi di fibre, acqua e vitamine e poveri di proteine e grassi. Per questa ragione questo tipo di dieta è considerata da dietologi e nutrizionisti la più sana e ideale per una perdita di peso considerevole. Inoltre, può essere un’ottima forma di prevenzione per cancri e tumori.
Perché si chiama “dieta verde”?
Il programma viene denominato dieta verde per la grande quantità di frutta e di verdura prevista. Lo scopo di questo particolare tipo di dieta è la riduzione dei grassi presenti nel corpo umano e, contemporaneamente, i suoi componenti depurano l’organismo dall’ingestione di alimenti difficili da digerire. Le sue origini risalgono alla preistoria, infatti, nel luglio del 2014 un’équipe di ricercatori internazionali, fra questi alcuni scienziati italiani, è riuscita ad approfondire le abitudini alimentari dei nostri progenitori, scoprendo che gli uomini preistorici conoscevano bene la flora, molto prima dello sviluppo delle tecniche agricole.
La sensazionale scoperta è nata a partire dalle analisi cui sono stati sottoposti i composti e microfossili prelevati dalla placca dentale calcificata di antichissimi denti. Secondo i ricercatori, il Cyperus rotundus, oggi considerata un’erbaccia, costituiva una parte importante della dieta preistorica. Non solo: le popolazioni originarie del Sudan centrale, che vivevano sulle rive del Nilo bianco, avevano compreso le qualità nutrizionali e medicinali di questa e molte altre piante, e praticavano la cosiddetta “dieta delle foglie”, altrimenti nota come “dieta verde”.
Quanti seguono la dieta “delle verdure”
Sempre più italiani scelgono di mangiare “verde”, aumentando il consumo di prodotti a base vegetale. Un’indagine GfK Eurisko del 2015 ha infatti rivelato che il 16% degli abitanti del Belpaese si sente vicino ad almeno un regime alimentare improntato sull’etica “green” sul rispetto degli animali. Dalla cucina vegana a quella vegetariana che, insieme, raccolgono consensi per 9% del campione preso in considerazione (3% vegani, 6% vegetariani), seguite dal macrobiotico e dal crudismo (2%). Secondo i dati raccolti e pubblicati dall’istituto di ricerca italiano sarebbero circa 2 milioni gli italiani che acquistano poca carne, con il 3% dei cittadini tra i 18 e i 64 anni che si ispira ai principi vegan (quasi un milione e 150mila). I dati mostrano come quattro italiani su cinque conoscono alimenti a base di soia, e sfiorano il 40% quelli che li consumano abitualmente o ne hanno fatto uso almeno una volta negli ultimi sei mesi.
Oltre la metà dei consumatori – sottolinea di fatto lo studio – si è avvicinata al vegetale nell’ultimo anno (54%), e un quarto dei vegetariani “storici” ne ha aumentato il consumo. Il 10% del campione che ne ha invece diminuito le dosi ha motivazioni principalmente economiche: sono infatti due su tre i soggetti che lamentano un prezzo troppo alto.
Secondo i ricercatori, negli anni ’90 e nei primi decenni del 2000 si è registrata un’evoluzione senza precedenti nella cultura gastronomica italiana. Dal 1995 a oggi sono infatti aumentati gli italiani che si ispirano alla dieta mediterranea (erano il 41%, oggi sono al 62%), che preferiscono i pasti “slow” (dal 40% al 21%, alla voce “mangio sempre in fretta”) e che sono più attenti all’alimentazione.
Dieta verde e dieta Mediterranea
La dieta Mediterranea da che mondo e mondo è la dieta dei colori e del buon olio d’oliva che, secondo gli esperti, deve essere verdognolo per essere top: più colori sono presenti sulla nostra tavola e meglio vivrà il nostro organismo. Non è una massima ma un vero e proprio dato concreto tanto che alcune ricerche sottolineano come il cervello umano tragga il piacere di mangiare proprio sulla base dei colori del cibo che riempie il nostro piatto. Al contempo, però, un ventaglio policromato è sempre un bene per tutte le sostanze nutritive che sono contenute negli alimenti in questione. Ogni specifico colore corrisponde a determinati elementi in grado di intervenire sulla salute dell’organismo. Ma quali sono?
- Barbabietola (migliora la salute del cuore e la funzione del fegato essendo abbondante di vitamina C)
- aglio (potente antibiotico naturale, essenziale per stimolare le difese immunitarie)
- prezzemolo (composto di ferro e vitamina K, necessario a chi ha problemi di alitosi)
- carote, pomodori e fragole (azione antitumorale)
- arance (ricche di vitamina C, prevengono le patologie correlate allo stress e rafforzano il sistema immunitario)
- broccoli (ricchi di sali minerali, come il calcio, il ferro, il fosforo e il potassio, e abbondano di fibre)
- limone (depurativo e disintossicante)
Lo stesso discorso lo prendiamo in considerazione in relazione a tutti quei frutti e ortaggi rigorosamente verdi che posseggono un alto valore nutritivo essendo in egual modo ricche di vitamine, sali minerali, fibre e acqua. Sono una fonte modesta di energia e sono quasi del tutto prive di grassi. Al loro interno c’è molta clorofilla, un pigmento che ha un ruolo fondamentale per il corpo umano, in quanto è in grado di mettere in atto una funzione antianemica. Da non sottovalutare, inoltre, il fatto che i vegetali verdi contengono anche una quantità elevata di magnesio che svolge una funzione rilevante nella trasmissione degli impulsi nervosi e nel processo di contrazione dei muscoli. Se assumiamo magnesio mangiando questi specifici alimenti eliminiamo vari disturbi, come l’insonnia, la stanchezza, i crampi e i formicolii alla gambe. Pertanto, come consiglia anche il dottor Umberto Veronesi, in ogni casa non dovrebbero mai mancare i vegetali a foglia verde, che contengono acido folico e vitamina C, la quale ha un grande potere antiossidante.
ALIMENTI DI COLORE VERDE: uva, kiwi, agretti, basilico, spinaci, prezzemolo, cime di rapa, cetriolo, carciofo, asparagi, bieta, broccoli, cavolo cappuccio, broccoletti, cicoria, indivia, lattuga, rughetta e zucchine.
Pro e contro
Partiamo dai limiti. Un vegetariano ha difficoltà a recuperare quelle proteine che si trovano in prodotti come la carne e il pesce. Per evitarle, basta introdurre nel piano dietetico che si segue i latticini e le uova, che contengono proteine, cereali e legumi ricchi di fibre. Nella dieta verde le principali fonti di minerali, come selenio, rame, ferro generalmente contenute nella carne e nel pesce, si trovano in alimenti come il cacao, che è un condensato di rame, zinco, fosforo e ferro, di quest’ultimo sono ricche le uova (almeno quattro per settimana) e i legumi (lenticchie, ceci, fagioli). Anche la frutta secca è una valida fonte di minerali.
Non mangiare carne, inoltre, induce alla carenza di vitamina B12, utile per la formazione dei globuli rossi e non sempre contenuta negli alimenti, anche se si può recuperare consumando uova con del buon latte di soia.
I vantaggi. La dieta verde aumenta la resistenza fisica, poiché fornisce una gran quantità di amidi, presente nei legumi secchi, nei cereali e nelle patate, che vengono utilizzati come riserva energetica; previene la stitichezza, in quanto garantisce un notevole apporto di fibre che regolarizzano la motilità intestinale; riduce i rischi di malattie cardiovascolari perché fornisce una quantità di grassi di gran lunga inferiore rispetto a quelli assimilati seguendo un’alimentazione onnivora. Inoltre, gli alimenti contemplati dalla dieta green migliorano la vista; garantiscono la buona salute del feto durante la gravidanza; mantengono bianche le ossa, i muscoli e i denti.
Vip green
Tra le star che seguono la dieta verde annoveriamo la bellissima Nathalie Portman (in foto) e Stella McCartney, creatrice delle vegan shoes.