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Dieta delle buone calorie: la dieta Lipetz

Coloro che si avvicinando al concetto di dieta non necessariamente per perdere peso ma anche e soprattutto per diminuire spossatezza e picchi glicemici, non possono non conoscere la dieta Lipetz. Ideata negli Stati Uniti dal dottor Philip Lipetz, la dieta che prende il suo nome viene anche definita “dieta delle buone calorie”. Il lavoro del medico statunitense partì proprio dall’analisi del DNA e dei processi che intervengono nell’invecchiamento cellulare. Durante questi studi Lipetz comprese che non tutte le calorie assimilate attraverso gli alimenti sono effettivamente condannabili in egual misura per il nostro di peso. Fu da questa premessa che egli distinse tra calorie “buone” e calorie “cattive” ideando conseguentemente un regime alimentare diviso in tre fasi: la prima, d’urto, necessaria per incamerare solo calorie “buone”, la seconda, detta di stabilizzazione, nella quale fanno la loro comparsa alimenti con piccole percentuali di calorie “cattive” e la terza di mantenimento nella quale si alternano alimenti con calorie di entrambe le tipologie in maniera abbastanza equa. Vediamo allora nel dettaglio tutti i segreti della dieta Lipetz.

dieta Lipetz

Fase 1: via libera alle buone calorie

Nella prima fase della dieta Lipetz devono essere esclusi tutti quegli alimenti il cui indice glicemico risulta essere troppo elevato. Il paziente dovrà quindi preferire i seguenti cibi, alternandoli con equilibrio tra i vari pasti della giornata:

  • Cereali integrali a chicco intero;
  • Pane di segale;
  • Legumi;
  • Latticini magri;
  • Pollo e tacchino senza pelle;
  • Verdure.

In questa prima fase è assolutamente vietato assumere:

  • Alcolici;
  • Frutta secca;
  • Frutta troppo matura;
  • Carote e patate;
  • Muesli;
  • Tofu;
  • Carne grassa e troppo cotta;
  • Alimenti dolcificati;
  • Prodotti da forno.

Fase 2: le calorie buone incontrano quelle “cattive”

Nella seconda fase, decisamente meno restrittiva della prima ma non per questo da sottovalutare, vengono mantenuti gli alimenti buoni della prima fase e possono essere integrati grassi e proteine animali a condizione che la carne non venga mai combinata con i carboidrati. Come Lipetz ha sempre sostenuto nel suo percorso di ricerca nutrizionale, particolare attenzione per evitare che le calorie si trasformino va data alla cottura dei cibi. Nessun cibo, infatti, deve essere sottoposto ad una cottura troppo lunga che ne altererebbe le proprietà nutritive rendendo le calorie assimilate deleterie per il nostro indice glicemico e, conseguentemente, per la salute e la linea.

Fase 3: il mantenimento

Per eseguire correttamente la dieta Lipetz, lo stesso ideatore consiglia di applicare la prima fase per un tempo di circa una settimana cui far seguire due fasi di stabilizzazione e successivamente il mantenimento, la terza ed ultima fase del percorso nutrizionale. In questa fase, che in realtà differisce poco dalla seconda, il soggetto può teoricamente tornare ad un regime normo-calorico facendo però attenzione alla percentuale di calorie cattive assimilate giornalmente che dovrà essere in ogni caso nettamente inferiore a quelle buone. Per fare ciò sarà dunque consigliabile alternare pasti simili a quelli consentiti nella prima fase ad altri, leggermente più elaborati, nella quale integrare a turnazione uno o due alimenti consentiti anche dalla seconda.

Dieta delle buone calorie: fa bene a tutti?

Trattandosi di un regime alimentare il cui scopo principale è quello di evitare altalene glicemiche e diminuire spossatezza e debolezza fisica, in linea di massima la dieta Lipetz non ha controindicazioni generali poiché cerca di integrare alimenti leggeri e nutrienti. Lo stesso Lipetz, però, si rese conto che la dieta delle buone calorie è carente di vitamine e sali minerali dei quali si consiglia l’integrazione durante il periodo nel quale si segue tale regime alimentare. Oltre a tenere sotto controllo la linea ed a contrastare la costante sensazione di stanchezza, questa dieta è utile anche per coloro che soffrono di problemi di circolazione, problemi articolari o metabolismo lento ma in caso di diabete tale regime potrà essere seguito solo ed esclusivamente sotto stretto controllo medico.

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