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Colesterolo alto: arriva il vaccino per combatterlo

Addio alle statine per chi soffre di colesterolo: uno studio della University of New Mexico e dei National Institutes of Health statunitensi pubblicato su “Vaccine” promette in un recente futuro di sconfiggere il colesterolo “cattivo”. L’ipercolesterolemia ostruisce vene ed arterie e spesso chi soffre di questa patologia è ad alto rischio d’insorgenza di infarti ed ictus. Secondo l’equipe di studiosi il novello vaccino anti-colesterolo, sperimentato su topi e macachi, potrebbe ridurre significativamente il livello di ipercolesterolemia nel sangue con una semplice iniezione nell’organismo umano.

Vaccino allo stato “sperimentale”: effetti attesi per il futuro

Ad oggi il vaccino è ancora allo stato sperimentale, è testato sui topi e sulle scimmie, ma i test ed i risultati hanno consentito di dimostrare che può ridurre i livelli di colesterolo cattivo (Ldl) fino ad una percentuale del 55% rispetto all’appena 30% che viene raggiunto con l’assunzione delle statine. Il vaccino, ancora sperimentale, agisce sulla Pcsk9, acronimo di Proprotein convertase subtilisin/kexin-type 9, il quale è un enzima che distrugge i recettori più vecchi per il colesterolo Ldl, il colesterolo “cattivo” che inibisce alle arterie e vene di funzionare regolarmente. L’obiettivo dell’equipe di ricerca è quello di passare in tempi assai ridotti alla sperimentazione del vaccino sull’uomo stesso; del resto l’equipe di studiosi è la stessa che tempo fa aveva sperimentato il vaccino anti-Hpv, destinato alle giovanissime donne per evitare forme tumorali al collo dell’utero.

Dare speranza per un futuro migliore per chi soffre di questa patologia è ciò che gli studiosi auspicano: “l’uso di anticorpi dell’organismo per combattere il colesterolo è una frontiera che dà speranza ai medici” afferma il Dottor Francesco Romeo, Presidente Società Italiana di Cardiologia (SIC). Ma, in effetti, non è così palese come possa sembrare in quanto l’ipercolesterolemia è una patologia multifattoriale che dipende da diverse cause endogene ed esogene all’organismo umano. L’organismo produce colesterolo per stimolare e produrre la secrezione degli ormoni, di vitamina D e di alcune molecole necessarie all’apparato digerente. Laddove la quantità di Pcsk9 prodotta fosse eccessiva, potrebbe ostruire le arterie e portare all’insorgenza di malattie cardio-vascolari. E’ proprio sulla Pcsk9 che si possono “indirizzare” specifici anticorpi con il ruolo di “neutralizzatori”: la conseguenza è che il colesterolo cattivo riesce a essere “captato” ed eliminato quando è in eccesso.

“Visti gli ottimi risultati immunologici avuti con il vaccino anti-colesterolo” afferma Bryce Chackerian, uno degli studiosi, “si è pensato di poter usare la stessa strategia, sperimentata sulle scimmie e sui topi, per attivare le difese immunitarie dell’organismo umano contro la proteina bersaglio PCSK9. I macachi hanno ricevuto il vaccino tre volte a intervalli di due settimane e poi un richiamo dopo sei mesi”.

Per ora comunque le statine rimangono l’unico rimedio utile per ridurre il colesterolo “cattivo” nel sangue; occorrerà del tempo prima di verificare e replicare gli stessi risultati positivi avuti sui topi e macachi nell’organismo dell’uomo.

Nuovi farmaci con la stessa azione del vaccino anticolesterolo

In fase di studio avanzato sono stati sperimentati nuovi farmaci anti-colesterolo LDL con un’azione di immunizzazione della proteina Pcsk9: due molecole evolocumab e alirocumab sono state messe in commercio allo scopo di fungere da inibitori dell’enzima. Inoltre, il Rg7652 è un altro farmaco in fase di sperimentazione farmacologica e clinica per sconfiggere l’ipercolesterolemia.

Sebbene il vaccino sia ancora in fase “sperimentale”, è precoce concludere che questa patologia sarà ben presto sconfitta con anticorpi, occorreranno ancora 5 anni per fare sì che i risultati brillanti, replicati sulle scimmie e topi da laboratorio, possano essere quelli tanto sperati sull’uomo. I risultati fanno sperare per il recente futuro: lo studio in laboratorio ha dimostrato di ridurre il colesterolo cattivo fino al 55%, rispetto al 30-50% delle statine in un periodo di 90 giorni. L’idea è quella, ad oggi, di poter associare alle statine il vaccino stesso per incrementare i risultati di un ulteriore 40% e di sconfiggere i casi di ipercolesterolemia gravi.

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