Può capitare di avere una strana reazione corporea quando si ingerisce un particolare tipo di alimento. Quando questa reazione si manifesta ogni volta che si ingerisce un determinato cibo, si può parlare di allergia alimentare, cioè una risposta del sistema immunitario contro un particolare tipo di alimento o di sostanza in esso contenuto. L’incidenza di questo particolare tipo di allergia non è molto alta, in Italia solo il 2% di popolazione adulta ne soffre. Gli alimenti che provocano maggiormente disturbi sono il latte, le uova, la soia, il grano e le arachidi. I sintomi sono molti e riconoscerli è abbastanza semplice. Bisogna, però, cercare di non confondere allergia con intolleranza alimentare. La seconda è sicuramente molto più diffusa e spesso chi ne soffre reputa di essere allergico ad un particolare tipo di alimento; in realtà non sempre è così. Chi è affetto da intolleranze manifesta sintomi diversi e in un diverso lasso di tempo, in questi casi non è il sistema immunitario che si attiva ma solo il metabolismo.
Cosa succede durante una reazione allergica?
La risposta è semplice: il sistema immunitario, che normalmente ci protegge dagli agenti dannosi, percepisce come un pericolo, cioè come un allergene, l’alimento ingerito. Per questa ragione rilascia le immunoglobine che rimangono sulle superficie di alcune cellule chiamate masociti, le quali restano reattive all’allergene. In questo modo, se l’alimento viene ingerito nuovamente, le reazioni possono essere molto pericolose perché i masociti secernono una sostanza chimica chiamata istamina che causa chiusura delle vie respiratorie, vasodilatazione e alterazione della muscolatura liscia.
Sintomi principali in caso di allergia alimentare
Si possono dividere in tre grandi gruppi dato che possono colpire zone differenti del corpo e diversi apparati. Possiamo avere:
Problemi respiratori
- Respiro affannoso e sibilante
- Asma e notevoli difficoltà nel respirare
- Congestione nasale
- Tosse e stranuti eccessivi
Problemi cutanei
- Eruzioni cutanee ed eczemi
- Prurito eccessivo in alcune parti del corpo
- Orticaria
- Gonfiore di labbra, gola, lingua bocca o di tutta la faccia
Problemi gastrointestinali
- Gonfiore
- Vomito e nausea
- Diarrea
- Coliche e crampi addominali
Se sottovalutate le allergie alimentari possono portare a pericoli molto gravi. Seppur raro, in alcuni casi, l’allergia ad un alimento può portare alla morte per shock anafilattico. Il numero dei decessi è davvero molto basso e grazie alla prevenzione e all’uso tempestivo delle fiale di adrenalina (consigliate nei casi di persone estremamente allergiche) è possibile scongiurare il pericolo di morte.
La dieta ad esclusione
Quando si ha il sospetto di soffrire di un’allergia alimentare ma non si capisce quale alimento sia il fattore scatenante, è utile procedere con quella che viene chiamata dieta ad esclusione. Questo, ovviamente, non deve sostituire un buona visita dal proprio medico curante e successivamente da uno specialista. La dieta è a carattere informativo e non vuole essere un consiglio medico, meglio informarsi e chiedere pareri di esperti. Detto questo, procediamo con le basi della dieta ad esclusione, utile per chi sospetta di avere un’allergia multipla riguardante più tipi di alimenti.
Il diario alimentare
Tenere un diario può rivelarsi una scelta molto utile. Basta un semplice quaderno e molta pazienza; bisogna appuntare tutto ciò che si mangia e che si beve, senza tralasciare nessun dettaglio (marca del prodotto, modalità di conservazione). Nella pagina seguente bisogna invece segnare la comparsa dei sintomi, la loro durata e l’intensità del dolore o del fastidio. Tenendo il diario e segnando per una settimana tutto quello che accade si possono scoprire sintomi interessanti che si presentano con una particolare cadenza e in concomitanza di un determinato alimento. Questo è il primo passo per scoprire le cause dei dolori e dei fastidi che l’allergia può causare. Una volta analizzato attentamente è possibile scrivere una lista degli ipotetici alimenti dannosi.
La dieta vera e propria
Quando vengono individuati i cibi dannosi bisogna procedere con la dieta ad esclusione. Essa è da seguire per circa 3 settimane in maniera molto precisa e, dopo il tempo stabilito, si possono raggiungere ottimi risultati. Bisogna prestare molta attenzione alle etichette, spesso in alcuni alimenti sono nascosti prodotti chimici che possono causare allergia ma, per legge, possono non essere dichiarati. Per questa ragione è meglio evitare tutto ciò che è pre-cotto, pre-lavorato, in scatola o surgelato. Meglio dedicarsi unicamente al cibo biologico e alla carne proveniente direttamente dalle fattorie, non si corre il rischio di ingerire qualcosa di dannoso senza rendersi conto di cosa sia. Trascorse le tre settimane a regime anti-allergico, si può cominciare con il reintegrare gli alimenti, solo uno al giorno. Una volta trascorse le 24 ore, se non ci sono stati malesseri o sintomi di allergia, si può continuare a mangiare e procedere con un nuovo alimento.
Ecco cosa non è assolutamente da mangiare durante la dieta
Per fare in modo che la dieta funzioni, per tre settimane, bisogna mangiare alimenti che non contengano allergeni e che non siano complessi. Di seguito è riportata una lista dei cibi da evitare per non vanificare tutti gli sforzi:
Carne e pesce: maiale, manzo, prosciutto, pancetta, salsiccia, salame, lardo, patè, mortadella, pece affumicato e frutti di mare.
Tuberi e verdure: patate, melanzane, pomodori, granturco e cipolla.
Frutta e frutta secca: tutti i tipi di noci, fragole, succhi di agrumi.
Latte e derivati: formaggio, yogurt, latte, panna, burro.
Oli: olio di minerale, olio di frumento, oli vegetali di origine non dichiarata.
Cereali: frumento, grano, segale, avena, farina e prodotti fatti con farina di questi cereali.
Bevande: te, caffè, cioccolata calda, alcol, acqua di rubinetto, sciroppi bevande preparate, bevande al cacao.
Altro: uova, sughi, additivi alimentari artificiali, esaltatori di sapore, conservanti, lievito, sottaceti, dolciumi, cioccolatini, biscotti, torte, zucchero, aceto.