Problemi di obesità? Le statistiche parlano chiaro: ogni anno i pazienti affetti da questa grave patologia sono sempre più numerosi specie nei paesi del mondo occidentale, dove si consumano sempre più cibi pronti e fuori casa, ci si reca ai fast food per mangiare hamburger e patatine fritte, alimenti ricchi di lipidi e di zuccheri, oli stracotti e fritti. La popolazione del mondo industrializzato spesso conduce una vita squilibrata fatta di stress, di sedentarietà, poco movimento, utilizzo costante del mezzo proprio per spostarsi e raggiungere il luogo di lavoro, problemi di fumo, d’inquinamento ed altro che impatta e mina sullo stile di vita e di salute di ognuno di noi.
Finalità e requisiti per sottoporsi agli interventi di chirurgia bariatrica
Come combattere questa grave patologia? La risposta è quella di sottoporsi ai trattamenti di chirurgia bariatrica ovvero a quella branca delle discipline chirurgiche che prevedono per i pazienti obesi operazioni chirurgiche al fine ultimo di ridurre il peso e di diminuire il rischio elevato di sviluppare ulteriori malattie correlate all’eccesso di adiposità, dalle patologie cardiovascolari fino al rischio di andare incontro al decesso nei casi più gravi. Gli interventi offerti dalla chirurgia dell’obesità consentono ai pazienti affetti da sovrappeso di perdere il peso corporeo anche se però da sole non bastano perché serve nel lungo termine una dieta di mantenimento utile ad inibire che il soggetto ritorni nuovamente allo stato patologico ex ante operazione.
Per chi, dopo essersi sottoposto alla chirurgia dell’obesità, segue un valido regime dietetico e uno stile di vita equilibrato i risultati sono davvero strabilianti in quanto il soggetto non recupera nemmeno la metà dei Kg persi in un arco temporale decennale. Per quanto concerne i costi non sono troppo onerosi specie se confrontati con i benefici ed i risultati conseguibili e con il risparmio dei costi per il Sistema Sanitario Italiano; vista in questa prospettiva la chirurgia bariatrica ha benefici non solo sul singolo individuo che si sottopone all’intervento ma pure sulla collettività che è meno gravata dalle spese sanitarie.
Ideata da Kremen e Linner nel 1952 la chirurgia dell’obesità è evoluta e migliorata nel corso del tempo: dal primo bypass gastrico sperimentato nel 1966 dal Dottor Mason si è passati alla gastroplastica verticale, alla diversione biliopancreatica fino alle odierne tecniche laparoscopiche che consentono ad oggi di migliorare la vita del paziente obeso e di ridurre il rischio di mortalità.
I soggetti che possono sottoporsi ai trattamenti chirurgici dell’obesità sono tutti coloro che:
- hanno compiuto i 18 anni d’età,
- hanno avuto insuccesso nei risultati derivanti da diete e attività fisica,
- il loro indice di massa corporea (IMC) è superiore a 40 Kg/m2 oppure per quei soggetti che presentano un IMC compreso tra i 35 ed i 39.9 Kg/m2 se associato a patologie come il diabete mellito tipo 2, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa,
- assenza di fattori ostativi che inibiscano l’intervento chirurgico,
- forte determinazione ed impegno del paziente a seguire un regime alimentare ed a svolgere attività fisica quotidiana per mantenere il peso corporeo e tenere sotto controllo il proprio stile di vita evitando il consumo di droghe, alcol e fumo.
Ovviamente quello che si consiglia è che i risultati dell’intervento bariatrico (riduzione del peso corporeo ed opportuno programma di mantenimento) avranno i suoi frutti se la persona affetta da obesità sarà in grado effettivamente di cambiare il suo regime alimentare e lo stile quotidiano con motivazione e determinazione; ecco perché questo intervento chirurgico deve essere abbinato ad un programma psico-terapeutico che consenta di raggiungere quanto auspicato.
Tipologia degli interventi chirurgici
E’ bene preparare e sostenere psicologicamente il paziente ed informarlo che dal punto di vista meramente chirurgico, quest’operazione come ogni altro intervento chirurgico deve essere eseguito in anestesia e gli interventi sono eseguiti sia con incisione sull’addome che per via laparoscopica. Gli interventi possono essere volti a ridurre la capacità gastrica che limiti il consumo di cibo con il posizionamento di un anello gastrico (bendaggio gastrico regolabile) nella parte superiore dello stomaco o con la gastroplastica verticale.
Altri interventi di chirurgia dell’obesità sono volti ad introdurre il bypass gastrico che raggruppa componenti d’azione di “gastrorestrizione” e di “malassorbimento”: l’intervento determina un calo del peso grazie alla riduzione della quantità di cibo introdotto e provoca una sensazione di sazietà al paziente; questo intervento è indicato per coloro che soffrono di diabete mellito.
Altre operazioni di chirurgia bariatrica sono volti a ridurre drasticamente il consumo di cibo e l’energia comportando una riduzione irreversibile dello stomaco ed un cambiamento della digestione, dell’assorbimento di grassi ed amidi; è questo il caso dell’intervento della diversione biliopancreatica.
I rischi degli interventi di chirurgia bariatrica
Come ogni intervento chirurgico si corrono dei rischi che devono essere ben valutati dai pazienti; possono sorgere complicazioni durante l’intervento ed anche nel periodo post-operatorio. Durante l’intervento chirurgico, anche se di rado, possono sorgere lesioni addominali con perforazioni agli organi interni ed emorragie. Nel periodo post-operazione chirurgica potrebbe insorgere una complicazione piuttosto grave che potrebbe perfino condurre al decesso del paziente: la trombo embolia venosa ovvero la formazione di coaguli ematici che possono giungere sino ai polmoni. Inoltre, altre complicazioni che possono insorgere sono l’insufficienza respiratoria, emorragie, vomito, infezioni della ferita praticata sull’addome, fistole gastriche. Ovviamente, siate oculati nella scelta del chirurgo e mettetevi nelle mani di uno specialista che abbia esperienza e si serva di strutture sanitarie adibite ad hoc con una propria équipe di medici e di infermieri.