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La dieta metabolica

La dieta metabolica è, come molte altre diete, iperproteica e iperlipidica. A differenza di tutte quelle precedentemente ideate, però, non indica una determinata percentuale di carboidrati da assimilare ma considera le differenzi di ognuno. In questo modo i carboidrati vengono assunti in maniera tale da garantire il corretto funzionamento del corpo in base ai bisogni di ciascuno. Professata come una dieta rivoluzionaria che permette di perdere molto peso in maniera veloce, in realtà presenta molti lati negativi tipici di tutte le diete ad alto contenuto di grassi.

Dieta metabolica

L’ideatore e i principi basilari

La dieta metabolica è il frutto dello studio del dottore Mauro di Pasquale, medico canadese dalle origini italiane. Secondo Di Pasquale la principale causa delle difficoltà riguardanti la perdita di peso deriva dal metabolismo. Un metabolismo troppo lento non consente di bruciare le calorie necessarie per dimagrire. Per questo motivo lo scopo primario della dieta è di rendere il metabolismo più veloce, garantendo sia la perdita di peso che il mantenimento degli obiettivi raggiunti. Questo è possibile scegliendo accuratamente gli alimenti, preferendo certi macronutrienti ad altri, seguendo gli orari dei pasti e pesando con attenzione ciò che si mangia. Il regime dietetico è ferreo, molto rigido e studiato nei minimi dettagli.

Come aumentare il metabolismo con la dieta

I pasti devono essere suddivisi in modo controllato, devono essere 4 o 5 al giorno e la colazione non deve mai essere saltata. Anche l’attività fisica ha un ruolo chiave nell’attivazione del metabolismo e deve essere praticata almeno tre volte a settimana. Gli alimenti sono scelti in base all’indice glicemico, il menù è vario e non ripetitivo. Tutti questi fattori, secondo l’ideatore della dieta metabolica, sono necessari per garantire l’aumento di velocità del metabolismo.

Le fasi della dieta

La dieta metabolica è suddivisa in due differenti fasi. La prima è chiamata “fase di valutazione” mentre la seconda “fase di mantenimento”. Vediamole nel dettaglio:

  1. Fase di valutazione

Anch’essa è suddivisa in due sottocategorie. La prima, chiamata “fase di scarico”, dura 12 giorni e in essa vengono ridotti drasticamente i carboidrati a favore di un consumo elevato di proteine (30-50%) e grassi (50-60%). La seconda, chiamata “fase di carico”,  prevede l’aumento di carboidrati e dura 2 giorni. La successione delle due fasi va ripetuta per due volte, per un totale di 28 giorni ( 12 giorni di scarico + 2 giorni di carico + 12 giorni di scarico + 2 giorni di carico). In questo modo è possibile vedere il limite sotto il quale il corpo comincia a mostrare segni di fastidio per la poca assunzione di carboidrati.

  1. Fase di mantenimento

Una volta scoperta la dose necessaria di carboidrati per non avere effetti collaterali si può passare alla fase successiva, chiamata “fase di mantenimento”. Essa dura 2 settimane ed è suddivisa in 5 giorni di scarico e 2 giorni di carico che si alternano.

Alimenti concessi

Durante la dieta solo i carboidrati necessitano di essere pesati con attenzione. Tutti gli alti alimenti possono essere mangiati in maniera libera, senza pesare o contare le calorie. Pesce, carne, latticini, frutta e verdura possono essere mangiati in tranquillità.

Alimenti da evitare

Per quanto riguarda i carboidrati la storia è diversa. Essi vanno trattati con attenzione, pesando e calcolando con precisione le dosi giornaliere. Vediamo i principali alimenti a cui prestare attenzione:

  • Carne di maiale
  • Anguilla
  • Cavoli
  • Broccoli
  • Ravanelli
  • Carote cotte
  • Banana
  • Cocco
  • Cachi
  • Uva
  • Fichi
  • Dolci contenenti zucchero
  • Strutto
  • Ketchup
  • Bevande zuccherate

Rischi ed effetti collaterali

La dieta metabolica funziona e consente di perdere peso in maniera veloce. Tuttavia ha numerosi aspetti negativi da non sottovalutare. Un’esposizione prolungata alla dieta potrebbe causare dei danni al sistema nervoso dato che i carboidrati sono essenziali per il corretto mantenimento di tutte le funzioni. Nelle prime fasi della dieta, inoltre, è possibile provare un forte senso di stanchezza accompagnato da frequenti mal di testa e nausea. La scarsa quantità di frutta e verdura potrebbe avere come conseguenza stati di stitichezza, gonfiore addominale e pesantezza mentre l’eccessiva presenza di grassi e proteine può causare problemi di colesterolo, danni al fegato e problemi cardiovascolari.

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