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Dieta in gravidanza

Tutte le donne in dolce attesa sperano di arrivare al momento del parto senza aver messo su troppi chili da dover poi buttare giù tra una poppata ed un cambio di pannolino. La verità è che il primo mito da sfatare sull’alimentazione in gravidanza riguarda l’idea di dover mangiare per due. Nulla di più falso, come ammettono anche ginecologi e nutrizionisti. In questo periodo così importante e magico, ogni donna ha necessità di farsi seguire dal proprio ginecologo che saprà consigliarla nel modo più opportuno tenendo conto della sua storia clinica, della sua corporatura e di eventuali complicazioni della gravidanza. Solo dopo un’attenta analisi di tutti questi parametri il ginecologo potrà prescrivere un regime alimentare ad hoc per la futura mamma, fermo restando, però, delle indicazioni di  massima utili davvero per tutte. Scopriamole insieme.

dieta in gravidanza

Carboidrati sì ma abbinati alle proteine

Per essere sicure di alimentarsi al meglio durante la gravidanza, un regime alimentare opportuno dovrebbe sicuramente prevedere una buona porzione di carboidrati ad ogni pasto a patto che questi si accompagnino sempre alle proteine. La spiegazione di questa regola è abbastanza semplice: durante la gravidanza gli ormoni aumentano la resistenza all’insulina della futura mamma con il rischio di un aumento del glucosio nel sangue a seguito di un’alimentazione troppo ricca in carboidrati. Se, però, a questi si accompagnano cibi ricchi di proteine, queste ultime rallenteranno notevolmente l’assorbimento dei carboidrati assimilati evitando che gli zuccheri nel sangue aumentino in poco tempo.

Bere latte ma con moderazione

Benché per la futura mamma sia di fondamentale importanza assumere le giuste quantità di calcio, per farlo attraverso il latte bisognerà stare attente a piccole distrazioni. Come spiegato prima, i carboidrati dovranno necessariamente unirsi alle proteine ma all’interno di 100 ml di latte vaccino, la percentuale di zuccheri (carboidrati) è più alta di quella proteica. Per assicurarsi un apporto bilanciato di tutti i nutrienti necessari, quindi, ad una tazza di latte da 250 ml con una manciata di cereali sarà bene accompagnare un cucchiaio di mandorle, una fonte preziosa di proteine ed antiossidanti.

Tante proteine a mamma e nascituro, ma quali scegliere?

Come si sarà ben capito da questi consigli, le proteine sono uno dei costituenti essenziali per garantire un’ottimale formazione del feto ed una buona salute della mamma. Non tutte le proteine, però, hanno un eguale efficacia nella dieta in gravidanza. Quelle migliori in assoluto, infatti, non derivano da carni o pesce, come si può erroneamente credere, ma dalle uova. Gli amminoacidi in esse presenti, infatti, sono compatibili al 100% con quelli presenti nel corpo umano e dunque questa piena biodisponibilità evita che l’organismo debba lavorare per massimizzare i benefici derivanti dall’assimilazione di tale elemento proteico.

Consumare cereali integrali

Una dei disturbi più diffusi in gravidanza è quello della stitichezza. Per provare a contrastarlo efficacemente, oltre a mantenere una giusta idratazione corporea bevendo almeno 1,5 litri d’acqua al giorno, sarà necessario consumare cereali integrali preferibilmente non raffinati. La grande quantità di fibre in essi contenuti, infatti, favorisce la motilità intestinale permettendo di eliminare scorie e tossine. Tutto questo senza dimenticare l’importante funzione dei cibi integrali che evitano l’innalzamento repentino degli zuccheri nel sangue.

Una mamma felice asseconda le voglie

Praticare una moderata attività fisica, mangiare variando spesso gli alimenti preferendone alcuni rispetto ad altri, bere tanto e riposare sono i consigli migliori per evitare di aumentare di peso in maniera eccessiva e godere appieno di questi nove fantastici mesi. Molto spesso le mamme in dolce attesa hanno voglia di cibi particolari, magari mai graditi prima di quel momento. I medici consigliano di non farsi prendere da inutili sensi di colpa e di concedersi quando se ne ha voglia un desiderio goloso. Queste “voglie”, infatti, sono importanti dal punto di vista immunologico e garantiscono, se soddisfatte, di far sviluppare al feto numerose tolleranze grazie agli antigeni assimilati dalla mamma.

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