La dieta Beverly Hills, che prende il nome dal luogo nel quale si trovano la maggior parte delle star americane per le quali la stessa era stata ideata, nasce nel 1981 ad opera di Judy Mazel che al riguardo pubblicò un libro che in breve tempo vendette migliaia e migliaia di copie tanto da suscitare l’interesse del New York Times che al tempo decise di dedicare alla donna e al suo regime alimentare un articolo che spiegava nel dettaglio questa dieta ed i suoi punti di forza. Judy Mazel, da bambina ed adolescente obesa, riuscì a perdere peso seguendo quella che poi è diventata un vero e proprio must per tante star americane fino a regalarle il soprannome di “regina della dieta Beverly Hills”. Cerchiamo allora di capire il perché del successo della dieta Beverly Hills, cos’è e come funziona nello specifico.
Dieta Beverly Hills: come lavora sull’organismo
L’idea alla base del regime Beverly Hills è quella di incentivare il lavoro degli enzimi che per loro natura fungono da catalizzatori e permettono, se utilizzati al massimo, di perdere peso. Secondo questa dieta assumere in uno stesso pasto alimenti proteici e carboidrati non fa altro che rallentare il metabolismo ed allontanare inevitabilmente l’obiettivo di buttare giù i chili di troppo. Altro aspetto importante sottolineato dalla Mazel riguarda la masticazione alla quale spesso si bada troppo poco. Per assicurare una digestione ottimale dei cibi, dunque, è necessario masticare lentamente e gustare appieno ciò che si mangia. In questo modo anche al cervello viene inviato un segnale di sazietà che arriva in minor tempo e permette di non eccedere nei pasti.
Come funziona
Definita da molti eccessivamente restrittiva, la dieta Beverly Hills prevede per i primi 10 giorni che venga consumata solo ed unicamente frutta con qualche porzione di verdura, preferendo frutti esotici grazie alla presenza di enzimi che ne facilitano la digestione. Al termine dei primi 10 giorni è possibile reinserire gradualmente altri alimenti come pane, pasta, carne o pesce e dopo altri 15 giorni inizia la vera e propria fase di mantenimento nella quale è possibile mangiare tutto attendendosi però scrupolosamente alla seguente regola: mai carboidrati e proteine insieme.
Le possibili sostituzioni
Trattandosi di un regime alimentare particolarmente limitato, la dieta Beverly Hills potrebbe essere difficile da seguire alla lettera ed indurre più facilmente di altre diete ad uno sgarro. Ecco allora che l’ideatrice di questo stile alimentare ha presentato nel suo best seller alcune possibili modalità per rimediare a qualche errore. Se, ad esempio, si è fatto un pasto particolarmente salato, nel pasto successivo bisognerà mangiare solo anguria per agevolare la diuresi. Se, invece, si è ecceduto nel consumo di formaggio, il consiglio per il pasto successivo è quello di mangiare molto ananas. Ad un giorno passato a mangiare molti prodotti ricchi di amido come pane, pasta o patate si rimedia con un’altra giornata nella quale consumare solo prugne, uva oppure fragole.
Dieta Beverly Hills: pro e contro
La dieta Beverly Hills è l’ideale, soprattutto d’estate, per chi ama particolarmente la frutta. Altro punto a suo favore è sicuramente quello di non dover pesare gli alimenti, né nella fase restrittiva dei primi 10 giorni né successivamente quando si reintegrano man mano tutti gli altri alimenti.
I contro, però, rischiano di superare di gran lunga i pro ed il motivo è presto detto. Un consumo così eccessivo di frutta potrebbe sovraccaricare il lavoro dell’intestino. La mancanza di proteine cui l’organismo è sottoposto soprattutto nella prima fase, inoltre, rischia di compromettere la massa muscolare senza talaltro agevolare la perdita di quella grassa in eccesso.
Chi soffre di problemi cardiaci, epatici ed anche le donne in gravidanza non dovranno in alcun modo intraprendere questo regime alimentare e tutti, per evitare spiacevoli sorprese, dovrebbero in ogni caso affidarsi al consiglio del proprio medico curante prima di iniziare la dieta Beverly Hills poiché un regime a base di sola frutta (ma anche verdura, non dimentichiamolo!) dovrebbe durare sempre non più di 3 giorni.
